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Il frutto di corbezzolo, piccolo, rosso, profumato, è uno dei ricordi più intensi di Paolo Magelli, autore di questo racconto dedicato alla sua città, alle montagne che la circondano ed ai rifiuti che la abitano.
Il corbezzolo è dolce, una gioia del palato che richiama ad un epoca felice e semplice, è un frutto che non si compra al supermercato ed oggi è quasi dimenticato, una piccola pallina colorata che vive inosservata tra i rovi. E’ questo il personaggio principale del nostro racconto, ma non è solo, vive la sua avventura con altri tre amici: un fazzoletto di carta, un sacchetto di nylon una bottiglietta. A ben guardare tutti e quattro i nostri piccoli attori sono parte di un gruppo che si ritrova insieme involontariamente: la compagnia dei rifiuti domestici.
L’inizio di questo spettacolo che sembra un film, comincia nelle colline della Calvana dove un bambino raccoglie un rametto di corbezzoli per portarlo nel suo appartamento. Qui una delle palline di corbezzolo incontra gli altri tre amici diventati ormai immondizia e insieme iniziano un viaggio che li porterà in un divertente e drammatico "ciclo-riciclo" di eventi dove le vite dell’uno e dell’altro si incontrano, si animano di passioni, ma poi inevitabilmente finiscono per separarsi nei tunnel dei rifiuti differenziati. Ognuno dei quattro personaggi muore, rinasce sotto un’altra identità e poi s’incontrerà nuovamente: anche un rifiuto urbano ha una sua anima, una vita propria di cui ogni bambino ha il dovere di occuparsi.
Due danzatrici invitano il pubblico ad entrare in scena in un grande spazio vuoto dove grazie alle tecnologie adottate dalla compagnia TPO sarà possibile interagire con i suoni, i testi e le immagini di una grande proiezione animata e creata ad hoc per questo racconto dedicato ai bambini.